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Burnout: di cosa si tratta e come riconoscerlo


Viviamo in un momento storico dove quasi quotidianamente, siamo informati dai mass media dei rischi per la salute connessi al luogo di lavoro.

In particolare, la legge 81/08 in materia di sicurezza ha inserito l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende. Quando si parla di problemi di salute legati al lavoro, lo stress è il fenomeno più frequente.

La sindrome di burnout, termine alquanto bistrattato, è una forma particolare di stress lavorativo, che colpisce soprattutto le “professioni d’aiuto” (medici, operatori sanitari, insegnante, psicologi ecc…).

Il burnout che letteralmente significa “bruciato” è stato definito da C. Maschal, come una sindrome di esaurimento emotivo, di derealizzazione e di depersonalizzazione, che si manifesta generalmente in tutte le professioni con implicazioni relazionali accentuate.

Nel corso degli anni, si è evidenziato come questo fenomeno, non sia solo legato solo alle helping professions, ma interessa molti lavoratori che appartengono a diversi profili lavorativi.


La sindrome è caratterizzata da:


Esaurimento: il lavoratore sente di non avere più risorse sia fisiche, sia emozionali, per poter fronteggiare le eccessive richieste lavorative. La persona si sente svuotata dal lavoro e incapace di ritrovare le energie.

Cinismo: Il lavoratore assume nei confronti del lavoro e dell’utenza con cui è a contatto, un atteggiamento distaccato, fino ad arrivate ad azzerare il proprio coinvolgimento emotivo.

Inefficienza: emergono vissuti di inadeguatezza, di impotenza e il lavoratore perde la fiducia nelle proprie capacità.

Sintomi della sindrome da Burnout Il lavoratore che lamenta una sindrome da burnout, manifesta sintomi aspecifici, ovvero apatia, stanchezza, nervosismo insonnia, sintomi somatici legati all’insorgenza di varie patologie come l’esofagite, l’ulcera, disturbi cardiocircolatori, cefalea e disturbi psicologici, quali irritabilità, basta stima si sé, sentimenti di inadeguatezza, senso di colpa, isolamento nelle relazioni sociali, difficoltà relazionali con gli utenti, resistenza ad andare al lavoro, sospetto e paranoia, alto assenteismo, conflitti con i colleghi. Quali sono i fattori che possono determinare il burnout? Diversi studi hanno dimostrato come nel determinare la sindrome concorrano sia fattori individuali, sia elementi legati alla struttura organizzativa. Tra gli elementi individuali vi sono le caratteristiche di personalità quali, introversione, incapacità di lavorare in equipe, tendenza a porsi obbiettivi irrealistici, motivazioni ed aspettative salvifiche. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, spesso le tensioni sono generate da sovraccarico di lavoro, ambiguità e conflitti di ruolo, monotonia dell’attività lavorativa, scarsa retribuzione, scarso controllo, turnazione dell’orario di lavoro, mancanza di incentivi, eccessiva competizione Interventi La sindrome di burnout ha forti ripercussioni sia sul benessere del lavoratore, sia sul clima aziendale, bisogna quindi intervenire efficacemente attraverso azioni di prevenzione. All’ interno delle organizzazioni lavorative sono necessarie strategie volte a promuovere un clima lavorativo positivo; è fondamentale inoltre l’analisi, il confronto delle motivazioni e delle prestazioni all’interno del gruppo di lavoro. Chemiss identifica alcune strategie deputate allo: Sviluppo dello Staff: aiutare i lavoratori ad avere aspettative più realistiche e obbiettivi raggiungibili; realizzare momenti di formazione e di supervisione; fornire consulenza ai lavoratori che stanno vivendo elevati periodi di stress lavoro correlato. Cambiamenti di lavoro e strutture di ruolo: ripartire tra più operatori il carico di lavoro meno gratificante, assicurare periodi di riposo. Soluzione del problema organizzativo: organizzare training per la gestione dei conflitti, permettere lo sviluppo dell’autonomia dello staff e la condivisione delle decisioni, presentare obbiettivi chiari e compatibili. Sviluppo della gestione: realizzare interventi di training e di sviluppo per il personale. Un altro ambito di intervento per gestire la sindrome di burnout, è quello individuale. Attraverso la consapevolezza delle proprie emozioni, delle motivazioni ed delle aspettative, legate allo svolgimento del proprio, la persona può apprendere a gestire il carico di lavoro in modo più consapevole. Con un sopporto terapeutico, l’individuo potrà acquisire inoltre abilità e strategie di coping che gli permetteranno di affrontare con maggior efficacia i momenti di stress.

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